Stare lassù in alto sul podio dei vincitori dei Giochi olimpici con la medaglia d’oro appesa al collo è il massimo del prestigio a cui possa aspirare qualsiasi disciplina sportiva e qualsiasi atleta. Quest’estate a Tokio, la ventottenne svizzera Jolanda Neff ha conquistato la vetta dell’Olimpo d’oro con la sua mountain bike anche grazie ad una nuova guarnizione di Freudenberg Sealing Technologies (FST).

Al termine della corsa di cross-country delle Olimpiadi, Neff era più indietro delle sue avversarie di oltre un minuto, sulla sella di una mountain bike del produttore statunitense Trek Bicycle. L’ammortizzatore del modello Supercaliber di questo costruttore è munito di due guarnizioni high-tech di FST appositamente studiate per questa bicicletta. Queste due tenute hanno fatto sì che, anche sulla pista piena di fango di cross-country delle Olimpiadi, non penetrino né sporco né acqua e, dall’altra parte, che l’olio resti nell’ammortizzatore.
“Feeling proud”, così Simon Watling, sviluppatore di tenute allo stabilimento inglese di North Shields, esprime la sua gioia per come Freudenberg ha contribuito al successo sportivo dell’atleta svizzera. “La sospensione è integrata nel telaio della bicicletta. Per la guarnizione avevamo a disposizione uno spazio di montaggio di soli tre millimetri”, così descrive la sfida superata con bravura con una variante di design in gomma nitrilica (NBR) creata da lui stesso.
Il motto dichiarato nella Carta olimpica “Citius, Altius, Fortius” si applica, seppur con una variazione sul tema, anche al perfezionamento della guarnizione a cui Watling sta già lavorando insieme alla Trek Bicycle. Per la prossima generazione di tenute vale il motto “più leggera, più piccola e più compatta” per più velocità sullo sterrato.
Per gli amanti del ciclismo su strada: sulle bici da corsa di Trek Bicycle con sede a Waterloo, nel Wisconsin, diversi corridori hanno tagliato il traguardo del Tour de France con la maglia gialla del vincitore sugli Champs-Elysées di Parigi, o hanno vinto grandi tour come il Giro d’Italia e la Vuelta spagnola. Queste macchine da corsa per il terreno asfaltato, però, non hanno bisogno di ammortizzatori.